
a cura di padre Tito Paolo Zecca CP
INTRODUZIONE
C. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
T. Amen.
L. 1. Dice l’apostolo Paolo: “Quanto a me… non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo, per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo” (Gal 6,14).
C. Fratelli e sorelle, ripercorriamo la via dolorosa percorsa da Gesù fino a giungere al Calvario, dove Egli si è offerto vittima di amore per la redenzione dell’umanità. Siamo consapevoli che, come ha detto Gesù, il discepolo non può essere maggiore del suo maestro (Mt 10,24). La via della croce è il cammino obbligato di ogni vero cristiano. Per questo pio esercizio che ora iniziamo, ci facciamo accompagnare dall’esempio e dall’insegnamento di san Gabriele dell’Addolorata, così come ci vengono proposti dai sommi pontefici che hanno indicato san Gabriele come modello di vita cristiana e intercessore presso Gesù Crocifisso e Maria Addolorata.
PRIMA STAZIONE:
Gesù è condannato a morte.
C. Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo.
A. Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo.
L. 1. “Pilato lo diede nelle loro mani perché fosse crocifisso; presero dunque Gesù e lo condussero via” (Gv 19,16).
L.2. In mezzo a tanta diffusa trascuratezza e dimenticanza della vita eterna, per cui prevale la superficialità d’animo e l’accidia, anche in persone rispettabili, le quali muoiono dimentiche di Dio, questo giovane, Gabriele, disprezzando le vanità del mondo ha seguito con incredibile forza di volontà Gesù Crocifisso, e in appena sei anni, pervenne alla perfezione cristiana (Benedetto XV, Allocuzione nel concistoro dell’8 marzo 1920).
C. Gloria al Padre.
A. Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore.
SECONDA STAZIONE:
Gesù è caricato della croce.
C. Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo.
A. Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo.
L.1. “Ed egli, portando su di sé la croce, uscì verso il luogo detto Cranio, in ebraico Golgota” (Gv 19,17).
L.2. Non senza un sapientissimo disegno di Dio, in questi tempi calamitosi nei quali gli uomini sono dediti alle mondane voluttà, pieni di superbia e di odio vicendevole, solleciti solo dei propri egoistici interessi, confratel Gabriele dell’Addolorata, ci appare un esimio esempio di vita casta e pura, di grande umiltà, di ardente carità. Egli non cercò ricchezze ed onori ma ricercò soltanto Dio e la sua volontà (Benedetto XV, dalla lettera decretale per la canonizzazione di Gabriele dell’Addolorata del 13 maggio 1920, Non sine providentissimo consilio).
C. Gloria al Padre.
A. Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore.
TERZA STAZIONE:
Gesù cade per la prima volta.
C. Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo.
A. Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo.
L. 1. “Guardai attorno e nessuno che mi aiutasse; attesi ansioso e nessuno che mi sostenesse” (Is 63,5).
L.2. Il misericordioso Dio diede a Gabriele un’altra occasione per ritornare al primo pensiero di farsi religioso. Il giorno dell’ottava dell’Assunzione, egli si recò a venerare l’antica icone nel duomo di Spoleto, che si portava in processione. Mentre egli la guardava sentì dirsi nel cuore: “Francesco, il mondo non è fatto per te, ti aspetta la vita religiosa”. Molto commosso il giovane da quel momento ebbe fisso nell’animo di entrare nella congregazione dei Passionisti (Benedetto XV, dalla lettera decretale per la canonizzazione di Gabriele dell’Addolorata del 13 maggio 1920, Non sine providentissimo consilio).
C. Gloria al Padre.
A. Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore.
QUARTA STAZIONE:
Gesù incontra sua Madre.
C. Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo.
A. Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo.
L. 1. “Gesù vide la Madre lì presente” (Gv 19,26).
L. 2. Gabriele era profondamente devoto della Madre di Dio. Niente era più soave per lui e più giocondo che invocare il nome della madre sua, che venerava con affetto filiale. Era tanto unito al pensiero della Vergine Maria che si manifestava questo ardore sia nel volto che sulle labbra (San Pio X, Breve per la beatificazione, del 31 maggio 1908, Mirabilis in sanctis suis).
C. Ave Maria.
A. Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore.
QUINTA STAZIONE:
Gesù è aiutato dal Cireneo.
C. Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo.
A. Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo.
L. 1. “Or mentre lo conducevano al patibolo, presero un certo Simone di Cirene e gli posero addosso la croce” (Lc 23,26).
L. 2. Gabriele è un illustre esempio di umiltà. Egli avendo sempre in mente le divine parole di Gesù: “Imparate da me che sono mite ed umile di cuore”, reputava tutti gli altri superiori a lui stesso e servo di tutti (Benedetto XV, dalla lettera decretale per la canonizzazione di Gabriele dell’Addolorata del 13 maggio 1920, Non sine providentissimo consilio).
C. Gloria.
A. Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore.
SESTA STAZIONE:
La Veronica asciuga il Volto di Cristo.
C. Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo.
A. Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo.
L. 1. “In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno dei più piccoli, l’avete fatta a me” (Mt 25,40).
L.2. La testimonianza cristiana di san Gabriele dell’Addolorata fu così straordinaria e singolare, da poter essere additata come modello per tutta la Chiesa, specialmente per le nuove generazioni. Gabriele era un giovane del suo tempo, pieno di vita e di entusiasmo animato da un desiderio di pienezza che lo spingeva oltre le realtà mondane ed effimere, per rifugiarsi in Cristo (Papa Francesco, Lettera a mons. L. Leuzzi per il centenario della canonizzazione, 13 febbraio 2021).
C. Gloria.
A. Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore.
SETTIMA STAZIONE:
Gesù cade per la seconda volta.
C. Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo.
A. Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo.
L.1. “Consegnò la sua vita alla morte, e fu annoverato tra i malfattori” (Is 52,12).
L.2. Ancora oggi Gabriele invita i giovani a riconoscere in sé stessi il desiderio di vita e di appagamento, che non può prescindere dalla ricerca di Dio, dall’incontro con la sua Parola sulla quale ancorare la propria esistenza, dal servizio ai fratelli, specialmente i più fragili (Papa Francesco, Lettera a mons. L. Leuzzi per il centenario della canonizzazione, 13 febbraio 2021).
C. Gloria.
A. Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore.
OTTAVA STAZIONE:
Gesù parla alle donne piangenti.
C. Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo.
A. Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo.
L. 1. “Figlie di Gerusalemme, non piangete per me, ma piangete per voi stesse e per i vostri figli” (Lc 23,28).
L. 2. Con la sua vita, breve ma intensa, Gabriele ha lasciato un’impronta che perdura in tutta la sua efficacia. Possa l’esempio di questo giovane religioso passionista, forte nella fede, fermo nella speranza e ardente nella carità, guidare il cammino delle persone consacrate e dei fedeli laici nella tensione di amore verso Dio e verso il prossimo (Papa Francesco, Lettera a mons. L. Leuzzi per il centenario della canonizzazione, 13 febbraio 2021).
C. Gloria.
A. Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore.
NONA STAZIONE:
Gesù cade per la terza volta.
C. Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo.
A. Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo.
L. 1. “Ma tu, SIGNORE, non allontanarti, tu che sei la mia forza, affrettati a soccorrermi.” (Sal 22,17).
L. 2. L’esempio del caro giovane Passionista, che raggiunse in breve tempo la santità insegna che è necessario abbandonarsi con estrema umiltà e spirito di obbedienza alla “grazia” di Dio: Egli vuole il nostro amore! (San Giovanni Paolo II, Incontro con i Passionisti nel santuario di san Gabriele, 30 giugno 1985)
C. Gloria al Padre.
A. Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore.
DECIMA STAZIONE:
Gesù viene spogliato delle vesti.
C. Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo.
A. Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo.
L. 1. “Divisero le sue vesti, tirarono a sorte la sua veste per sapere a chi di loro dovesse toccare” (Mt 15,24).
L. 2. Attorno alla figura di questo giovane santo, si constata come davvero chi agisce nella storia degli uomini e della stessa Chiesa è Dio, con la sua grazia divina e con i suoi doni imprevedibili e misteriosi (San Giovanni Paolo II, Incontro con i Passionisti nel santuario di san Gabriele, 30 giugno 1985)
C. Gloria al Padre.
A. Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore.
UNDICESIMA STAZIONE:
Gesù viene crocifisso.
C. Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo.
A. Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo.
L. 1. “Fu crocifisso insieme ai malfattori, uno alla sua destra e uno alla sua sinistra” (Lc 23,33).
L. 2. Altro motivo di lode per questo giovane atleta di Cristo deriva dal suo singolare amore per la penitenza e la mortificazione. Aveva imparato a dominare gli affetti disordinati e a ridurre il corpo all’obbedienza. Seguendo gli insegnamenti di san Paolo della Croce, suo padre e fondatore, non soltanto meditò i dolorosi tormenti del nostro salvatore e di sua Madre Maria, ma apprese anche a farsi partecipe di essi tanto da presentarsi a Dio in sacrificio di soave odore (San Giovanni XXIII, Lettera Sanctitatis altrix, del 27 febbraio 1962).
C. Gloria al Padre.
A. Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore.
DODICESIMA STAZIONE:
Gesù muore sulla Croce.
C. Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo.
A. Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo.
L. 1. “Quando Gesù ebbe preso l’aceto esclamò: Tutto è compiuto! Poi, chinato il capo, rese lo spirito” (Gv 19,30).
L.2. Non ci fu niente di eccezionale esternamente nella vita di san Gabriele, ma quanta ricchezza interiore vibrò nel suo animo sensibile e generoso, e quale totale dono di sé egli seppe fare a Dio e alla Vergine, nell’assoluta fedeltà alla Regola e allo spirito di orazione e di penitenza! In conformità al carisma proprio della Congregazione della Passione di Gesù Cristo, egli trovò il segreto della sua perfezione nella meditazione del Cristo crocifisso e della madre sua Addolorata ai piedi della Croce. Alla scuola di Gesù e di Maria, egli seppe raggiungere nel breve spazio di pochi anni le vette più alte della perfezione con slancio davvero mirabile: “ad Iesum per Mariam!” (San Giovanni Paolo II, Incontro con i giovani nel santuario di san Gabriele, 30 giugno 1985).
C. Gloria al Padre.
A. Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore.
TREDICESIMA STAZIONE:
Gesù viene deposto dalla Croce.
C. Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo.
A. Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo.
L. 1. “E Giuseppe d’Arimatea prese il corpo di Gesù e lo avvolse in un candido lenzuolo” (Mt 27,59).
L. 2. Mi piace ricordare che – come scrivono i testimoni – tutti ammiravano nel caro giovane san Gabriele, la sua viva devozione a Gesù Sacramentato, alla Passione di Cristo e in modo speciale alla Vergine Addolorata. Imitate anche voi san Gabriele, che in pochi anni di vita raggiunse le vette della santità; amate Maria Santissima, invocatela con affetto e fiducia nelle vostre pene: Ella, che fu “addolorata” e conobbe il pianto, è la nostra grande, vera Consolatrice! (San Giovanni Paolo II, Incontro con i giovani nel santuario di san Gabriele, 30 giugno 1985).
C. Ave Maria.
A. Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore.
QUATTORDICESIMA STAZIONE:
Gesù viene deposto nel sepolcro.
C. Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo.
A. Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo.
L. 1. “Giuseppe lo mise in un sepolcro scavato nella pietra, dove nessuno ancora era stato messo” (Lc 23,53).
L. 2. La gioia cristiana fu la nota caratteristica di San Gabriele, il quale, pur nella continua meditazione della Passione di Nostro Signore e della Beata Vergine Addolorata, ne visse in profondità ogni interiore risonanza, e ne fece oggetto di conversazione e di corrispondenza epistolare (San Giovanni Paolo II, Incontro con i giovani nel santuario di san Gabriele, 30 giugno 1985).
C. Gloria al Padre.
A. Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore.
CONCLUSIONE
C. Preghiamo. Sopra il popolo che ha commemorato la morte di Cristo tuo Figlio, nella speranza di risorgere con lui, scenda, Signore, per intercessione di san Gabriele dell’Addolorata, l’abbondanza dei tuoi doni: venga il perdono e la consolazione, si accresca la fede e l’intima certezza della redenzione eterna. Per Cristo nostro Signore. Amen.
C. Preghiamo secondo le intenzioni del Santo Padre: Pater, Ave, Gloria.
C. Vi benedica Dio Onnipotente, Padre e Figlio † e Spirito santo.
A. Amen.
C. La Passione del Signore e i dolori di Maria siano sempre nei vostri cuori. Andate in pace.
A. Rendiamo grazie a Dio.