miracoli

Solidarietà e fratellanza per uscire dalle difficoltà

Stiamo trascorrendo le festività natalizie e siamo in procinto di incontrare l’inizio del nuovo anno. A tale proposito, allora, vorremmo fare qualche considerazione. Abbiamo vissuto queste giornate, ce lo auguriamo, nel tradizionale e positivo spirito natalizio, basato sull’unione, la vicinanza, lo scambio di affetti e di amore che ci provengono dal celebrare la nascita di nostro Signore Gesù, magari approntando un bel presepe chec ricorda e raffigura l’evento e che è la rappresentazione di quello che veramente unisce tutto il mondo cristiano, aldilà di qualsiasi diversità sociale e razziale. Inoltre, come dicevamo, sta arrivando il nuovo anno che, purtroppo, sarà difficile e complesso per le famiglie e i cittadini, così come già accaduto negli ultimi anni.

Per prima cosa occorre ricordare l’attuale situazione socio economica. Lo abbiamo fatto più volte in questi anni, ma si rende necessario esplicitarlo ancora una volta, alla luce di prospettive non positive, derivanti innanzitutto dai trascinamenti tutti negativi che ha comportato una riduzione notevole del potere di acquisto con conseguenze non solo sulla qualità della vita ma sulla stessa e intera economia del Paese. Inflazione alta e stasi del reddito da lavoro e pensioni. I dati negativi sulla produzione industriale e sulla contrazione dei consumi, infatti, sono lì a dimostrarlo. Inoltre si registra una povertà in crescita e, cosa drammatica, una larga presenza di giovani, ragazzi e ragazze che soffrono questa situazione.

Ma c’è di più. Da una parte le avvisaglie che si prospettano nel 2025 di un aumento delle tariffe, a partire da quelle energetiche di luce e gas che colpiranno ulteriormente le tasche dei cittadini, aggravandone la situazione; dall’altra le conseguenze dei mutamenti geopolitici in atto nell’economia globale, che peseranno inevitabilmente sulla nostra economia. Sono in agguato, poiché annunciate, la costituzione di pesanti dazi commerciali e una rivalutazione del valore del dollaro sull’euro. In quest’ultimo caso è bene ricordare che il nostro Paese acquista tutte le materie prime, soprattutto quella agro-alimentari, in dollari e quindi la rivalutazione ci costerà molto di più.

Per tutte queste ragioni, dunque, il 2025 si presenta ancora anno molto difficile e sicuramente ancora più complesso. Il nostro auspicio, allora, è che l’afflato natalizio pervada tutti, ma proprio tutti, responsabili istituzionali, organizzazioni sociali, singoli cittadini di quei valori che Gesù Cristo ci ha insegnato: l’amore per il prossimo, la fratellanza, la solidarietà e la tolleranza.

Che non sia una vana speranza!