La “Porta degli Emigrati” per il nuovo santuario di San Gabriele misura metri 4 x 5 per un totale di 20 metri quadrati di superficie. Ha un peso di 60 quintali. Realizzata da Paolo Annibali, con la collaborazione di Luca Farina, è stata fusa in bronzo a “cera persa”, dalla fonderia Efesto di Staffolo (An), nel 2013. In essa compaiono 21 figure, modellate a tutto tondo, così da infondere all’impianto forza plastica e vigore scultoreo.
La Porta, ideata come un gigantesco ex voto al santo, presenta otto episodi, oltre al grande gruppo centrale del santo attorniato da giovani.
Alla realizzazione della Porta hanno contribuito numerosi emigrati sparsi in tutto il mondo e in particolare le varie Associazioni di emigrati abruzzesi.
“La ‘Porta degli Emigrati’ cerca di fondere valori di una cultura prettamente devozionale con valori estetici della contemporaneità. Il sentimento della devozione nasce dal bisogno di consolazione, dalla necessità e urgenza di compensare il senso di incompletezza, ma anche per ricevere un aiuto spirituale, e non solo, da parte del santo. Ho pensato così di ispirarmi alla forma di un comune ex-voto, un cuore di metallo, più o meno prezioso, spesso presente in numerose copie in tutti i santuari.
L’ho ingigantito portandolo ad una grandezza tale da fornire l’intero impaginato della porta, così da diventare un gigantesco ex-voto, dono al santo da parte della devozione popolare.
Il perimetro del cuore è costituito da mazzi di gigli che, innalzandosi, formano le curve dello stesso. In alto, dirigendosi verso la statua del santo, si incurvano in prossimità dell’incontro con San Gabriele.
Il santo domina tutta la composizione ed è innalzato in un momento di estasi: attorniato da due ali di giovani, forma una croce umana diventando il simbolo dei Passionisti.
All’interno del cuore sono collocate in maniera sintetica storie di diversa natura in riferimento al mondo dell’emigrazione abruzzese, ad alcuni miracoli del santo e agli alpini. In alto si compone la celebre frase del santo tratta da una lettera al padre “La mia vita è una continua gioia, la contentezza che io provo è quasi indicibile … Non cambierei un quarto d’ora di questa vita”. In basso risalta una scritta in latino che richiama il simbolo dei Passionisti e di San Gabriele (La passione di Gesù Cristo)”.
Paolo Annibali
La “Porta degli emigrati” è stata inaugurata il 2 marzo 2014. Rappresenta il ringraziamento che il santuario ha voluto offrire a tutti coloro che nel mondo hanno diffuso la devozione al santo dei giovani e santo dei miracoli. E per tutti, in particolare per gli amici emigrati, la Porta sarà sempre aperta.