Lettere

Lettera 11

All’Ill.mo Sig.re Proñe Col.mo
Il Signor Avv. Sante Possenti
Assessore in
Spoleto

Car.mo Padre

Morrovalle, 27 settembre 1857

Resterete forse meravigliato per non avere io risposto fino ad oggi alla vostra carissima del 13, ma posso dirvi che fino al giorno dopo la Professione non avrei potuto scrivere, essendo io stato occupato nei santi Esercizi, e che, avendo io scritto il giorno 23, non fui più in tempo di mandarla.

Martedì, mercé la grazia di Dio e la protezione della mia addolorata madre Maria, con indicibile mia allegrezza e consolazione furono appagati i miei desideri, e feci la santa Professione. Una tanta grazia, carissimo padre, non si può mai apprezzare quanto merita, e però, essendo io stato da Dio privilegiato per una tal grazia, mi cresce sempre più l’obbligo di corrispondere, e perciò lascio a voi considerare se io abbia bisogno o no delle vostre ed altrui orazioni. Iddio e Maria SS.ma abbiano benedetta questa mia Professione, e ricolma delle loro grazie.

Riguardo alla somma di scudi 10, intorno a cui volevate sapere il mio sentimento, che volete che io vi dica; il desiderio sarebbe stato quale io vi scrissi, e tuttora seguita ad essere il medesimo; ciò nonostante fate ciò che Iddio v’ispira. Solo vi fo riflettere che, qualora voi voleste eseguire il vostro divisamento, ne facciate avvisato il P. Guardiano, avendo io scritto al medesimo due mie lettere affermative.

Mi parlavate poi nell’ultima vostra della gita in Monte Giorgio, presentandosi ormai il tempo in cui ciò potevasi effettuare. Bramate, o caro padre, che io vi parli schiettamente, come la sento in me stesso e senza alcuna alterazione del mio interno e spontaneo sentimento? Or vi dirò che una tal visita non la vedo per alcun riguardo necessaria, e non solo ciò, ma incompatibile al mio stato presente, e forse di danno al mio spirito.

Vi dirò di più che tra noi Passionisti non si usano tali gite, neppure tra gli anziani; ora, con qual faccia avrò io a presentarmi al superiore e chiedere, io che sono così fresco di professione, ciò che non chiedono i più provetti in età? Presentandomisi, poi, una qualche occasione di dover passare per una tale città, od ancor vicino, molto più che tra giorni si aprirà una nostra casa a detta città, allora potrò approfittarne, né mi sarà negata una tale licenza.

Io non cesserò di raccomandare tutti quei che si sono raccomandati alle mie fiacche orazioni, e particolarmente voi, al Signore ed a Maria SS.ma, sicuro che farete altrettanto. Salutandovi insieme ai fratelli, e chiedendovi la santa benedizione mi dico

vostro aff.mo figlio
Conf. Gabriele di Maria Addolorata

P.S. Ritorno centuplicati i saluti che m’inviava Calandrelli, al quale direte che lo vorremmo avere avuto compagno delle nostre consolazioni del memorando 22 settembre; ma in cielo non era scritto così: noi, benché più immeritevoli, siamo stati i privilegiati. Gradite ancora i saluti dei miei ottimi PP. Maestro e Vice Maestro.