Lettere

Lettera 10

All’Ill.mo Sig.re Proñe Col.mo
Il Sig.re Assessore Sante Possenti
Spoleto

Car.mo Padre

Morrovalle, 2 settembre 1857

Nella settimana scorsa venne zio a trovarmi, il quale, dopo aver discorso della mia ottima salute, mi disse avergli voi scritto intorno a ciò che io avevo risoluto, ed insieme mi fece intorno a ciò qualche domanda; al quale io, in presenza del mio ottimo P. Maestro e di un altro Padre Cappuccino, risposi “Essere io contentissimo dello stato abbracciato, e nello stesso tempo risolutissimo, con l’aiuto di Dio e con la protezione della mia cara avvocata e Madre Maria, di fare la santa Professione”. Egli mi disse che tosto vi avrebbe scritto, ma, siccome ha moltissimi affari, ed è obbligato spesso ad andar fuori, gli sarà accaduta una simile combinazione.

Io ben mi ricordo, o affezionatissimo padre, della promessa fattavi di ritornare alla casa paterna quante volte conoscessi non essere io chiamato dal Signore a questa religione. Ma è possibile, o caro padre, di lasciare un tanto amabile Padrone, quale è Gesù Cristo, ed una tanto amorosissima Padrona, quale è Maria, che, benché io servo indegnissimo e inutile non tralasci di continuo disgustare i loro sacri Cuori, pur nondimeno mi fanno conoscere essere essi i dispensatori della vera allegrezza e felicità?

Non meritavo, ma bensì indegnissimo di una tanta grazia. Iddio solo lo sa se io parlo di cuore. Il desiderio che voi avevate di rivedermi, se aveste potuto, o premuroso padre, mi ha ppagato appieno, ancorché non vi sia dato il rivedermi nella circostanza della Professione, la quale, con l’aiuto divino, avrà luogo, insieme a Gismondi e ad un altro, il giorno dopo la festa della Madonna addolorata.

Non saprei dirvi in quale ritiro sarò destinato, poiché non sta a deciderlo né al P. Maestro, o altro superiore di questo luogo, ma bensì al P. Provinciale; ma mi dice il P. Maestro che fino ai primi di novembre non mi muoverò di qui, dovendo aspettare altri confratelli che faranno in tale epoca la Professione, a ragione dello studio.

Se io non potrò vedervi, o carissimo padre, non dubitate, che vi rivedrò, se non corporalmente almeno spiritualmente, innanzi al SS.mo Sacramento, e nei dolori di Gesù e diMaria, come spero che vorrete voi fare lo stesso. E benedicendo il Signore insieme a Maria SS.ma queste visite, potremo ottenere quel soggiorno felice ed eterno per mai più separarci; lo stesso dite ai fratelli.

Sono a chiedervi una carità, persuasissimo che voi non me la negherete, essendo questa la prima e l’ultima che nel corso della mia vita, benedetto dal Signore, vi chiedo, non avendosi bisogno in questa santa religione di cosa alcuna. Io mi trovo di aver fatto promessa alla mia cara avvocata e madre Maria SS.ma, se mi avesse fatto giungere a questo giorno sì bello e desiderato, ed insieme benedetta la santa professione, di suffragare in qualche modo le anime sante del purgatorio. Desidererei adunque che passaste la somma di scudi 10, dico dieci, al P. Guardiano di Monte Luco il quale, contemporaneamente a questa lettera, è stato avvisato in che deve impiegarli.

Sicurissimo che mi vorrete compiacere in quest’ultima mia volontà, per avere tante volte sperimentato e veduto la prova su di me e di tutti i fratelli del facile modo con cui ci compiacete in ogni cosa, molto più sono sicuro mi vorrete compiacere in questa, e però ve ne anticipo i ringraziamenti. Maria SS.ma poi ci penserà.

Enrico potrà sbrigare al più presto la cosa senza far sapere niente a nessuno. Salutate Gismondi e ditegli del figlio. Non crediate già che io mi scordi sì di voi come dei fratelli e di quei per cui sono obbligato di pregare nelle mie deboli e indegne orazioni, e però vi prego a voler fare altrettanto con me, e a far fare ancora da altri, massime in questa circostanza.

Dite ai fratelli che in queste vacanze facciano una visita a Gesù sacramentato e a Maria SS.ma addolorata; e che non si divaghino troppo, ma che siano fedeli alle promesse fattele di un qualche ossequio. Salutate tutti. Mi dico

aff.mo figlio
Confratel Gabriele di Maria Addolorata

Ricevete i più distinti saluti del mio ottimo P. Maestro.