miracoli

La città e le sue mura incerte

di Haruki Murakami, Traduzione di Antonietta Pastore,
Einaudi – pp. 560, euro 23,00

Se domani sbarcasse sulla terra un’ambasciata intergalattica e decidesse di cancellare le copertine di tutti i libri del mondo con un mega raggio propulsore (oh, non si sa mai), dietro al testo nudo e crudo non si impiegherebbe molto a riconoscere lo stile inconfondibile di Haruki Murakami. La trama è un continuo rincorrersi di realtà e incantesimo: due adolescenti si innamorano, vivono a diverse ore di distanza e si vedono poco e per poco; si scrivono lettere, con la promessa di un futuro insieme. La ragazza parla alla voce narrante di una città misteriosa, circondata da mura altissime, l’unico luogo in cui riesce a essere completamente sé stessa. Proprio lì, in quel posto dai contorni magici, il ragazzo impara un nuovo mestiere: quello Lettore dei Sogni. L’atmosfera è così indefinita da risultare a tratti fiabesca; e nelle fiabe, molto spesso, c’è una fanciulla che a un tratto scompare. Accade anche qui: la sparizione inattesa dell’innamorata dà il via a una ricerca che salta di continuo dal passato al presente, dal reale all’immaginario: dai muri che proteggono a quelli che purtroppo, più spesso, dividono.