A chi osserva con attenzione la stagione storica attuale, appare evidente l’esistenza di due forze contrapposte che si contendono la scena sociale. Potremmo chiamarle semplicemente, alla maniera freudiana, Volontà costruttiva e Volontà distruttiva. Si tratta ovviamente di una semplificazione, in quanto, nella realizzazione quotidiana, le due forze convivono in ciascuno di noi.
Chiediamoci. Dove la troviamo oggi la volontà costruttiva? Certamente, nella moltitudine di persone, ordinarie e nascoste, che continuano a credere sostanzialmente in questa realtà umana e sociale, nonostante tutti i suoi difetti, adoperandosi per una società vivibile ed umana. Tali persone sono consapevoli che non esiste idea, per quanto positiva, qual è quella di società ben organizzata, che non sia soggetta al pedaggio negativo delle deviazioni morali, del tornaconto, dei limiti umani. Esiste, invece, una cosa ancora più esaltante. Che ci sia gente – ed è la maggior parte – che ce la mette tutta, giorno dopo giorno, per compiere il proprio dovere al meglio, nella famiglia, nel posto di lavoro, nel contesto sociale in cui vive, comportandosi con responsabilità e con lealtà verso le norme e le cose comuni, con fiducia e rispetto nei riguardi di chi si rapporta a noi. Penso alla cassiera del supermercato che guarda con simpatia chi le sfila dinanzi. Al signore che, perso in quella stessa fila, aiuta un’anziana a sollevare la merce dal carrello. Così, come penso ai genitori che circondano di affetto il figlio, sdrammatizzando scherzosamente il momento critico del risveglio mattutino. Al medico che ridimensiona, con parole di serenità, i timori del paziente. All’insegnante che entra in aula sorridendo e carico di motivazione, consapevole dei contenuti e dei metodi da usare nella lezione che sta per tenere. A tutta la gente che si fa carico, con piccoli gesti, dei problemi altrui.
Per leggere l’articolo completo abbonati a L’ECO di San Gabriele. In edizione Cartacea o Digitale.