La prima assemblea sinodale delle Chiese in Italia
VESCOVI, CARDINALI, PADRI ABATI, SACERDOTI, DIACONI, RELIGIOSI E RELIGIOSE, LAICI E LAICHE: UN POPOLO DI DIO CHE DISCUTE, INSIEME, DI UNA CHIESA ANNUNCIATRICE DI SPERANZA
Papa Francesco è stato chiaro, rivolgendosi alla prima Assemblea sinodale delle Chiese in Italia che si è svolta a Roma lo scorso novembre. Il cammino sinodale, la prassi sinodale del camminare insieme, è già fare ed essere Chiesa annunciando il Vangelo in un mondo che cambia. “Nell’incontro che abbiamo avuto a maggio dello scorso anno, vi ho affidato tre consegne: continuare a camminare, fare Chiesa insieme ed essere una Chiesa aperta. Queste indicazioni non sono limitate a una delle tre fasi – narrativa, sapienziale, profetica – del vostro percorso, ma riguardano la vita della Chiesa in Italia nel contesto attuale. E lo conferma il discernimento compiuto in questo ultimo tratto di strada. Infatti, le sintesi raccolte dalle Chiese locali sono testimonianza di una vivacità che si esprime nel cammino, nel coltivare l’insieme e nello stile di apertura. Sono racconti nei quali ha agito lo Spirito Santo, segnalando le dimensioni prioritarie per rimettere in moto alcuni processi, per compiere scelte coraggiose, per tornare ad annunciare la profezia del Vangelo, per essere discepoli missionari. Non abbiate paura di alzare le vele al vento dello Spirito!”.
Apertura alle novità dello Spirito, allora. Con coraggio e atteggiamento profetico. Ci ha provato la prima Assemblea sinodale delle Chiese in Italia, una delle tappe della “fase profetica”, ultimo tratto del Cammino sinodale nazionale. Oltre mille delegati e vescovi si sono ritrovati a Roma, nella basilica di San Paolo fuori le mura, per confrontarsi sui Lineamenti, il testo che raccoglie i risultati finora raggiunti e propone alcune traiettorie pratiche per poi giungere allo Strumento di lavoro, in vista della seconda Assemblea sinodale in programma, sempre a Roma, dal 31 marzo al 4 aprile 2025. Un popolo di Dio che si è affacciato nella basilica per discutere insieme di una Chiesa annunciatrice di speranza: vescovi, cardinali, padri abati, sacerdoti, diaconi, religiosi e religiose, laici e laiche. In totale 641 uomini e 302 donne.
Al cuore della prima Assemblea sinodale c’è stato il lavoro sui Lineamenti: il testo si apre con una lunga premessa che ripercorre le fasi “narrativa” e “sapienziale”, presentando i primi frutti della “fase profetica”, alla luce della visione ecclesiologica del Concilio Vaticano e della ricezione delle prospettive conciliari da parte del magistero petrino e delle Chiese in Italia. I capitoli si articolano attorno a tre nuclei: il rinnovamento della mentalità ecclesiale e delle prassi pastorali; la formazione alla fede e alla vita; la corresponsabilità. Il tutto nell’orizzonte missionario, nello stile della prossimità. Il documento traccia le condizioni di possibilità perché le comunità ecclesiali siano più snelle, più missionarie e più accoglienti. In quest’orizzonte, si è delineata la necessità di operare sul terreno della cultura e dei linguaggi, nell’ambito dell’iniziazione cristiana e della formazione, sul versante della corresponsabilità e della trasparenza.
“Ci sentiamo in un momento di rinnovata Pentecoste”, hanno scritto i partecipanti in un messaggio rivolto a papa Francesco. è “il tempo infatti di realizzare quella missione nello stile della prossimità, che aveva animato san Paolo. Il libro degli Atti racconta che i primi passi della sua missione sono avvenuti con altri apostoli e discepoli come Barnaba e Giovanni, prendendo letteralmente il largo per fondare e sostenere le comunità cristiane primitive. Sentiamo anche noi questa vocazione a una missione condotta non in solitaria, ma insieme, per portare con co-raggio e speranza il Vangelo, anzitutto attraverso la testimonianza dell’amore fraterno”.
Impegno, partecipazione, cammino sinodale, coraggio nell’affidarsi allo Spirito. Le novità sono innanzitutto nella prassi del camminare insieme. E non è poco, per le Chiese in Italia. Monsignor Erio Castellucci, presidente del Comitato nazionale del Cammino sinodale, ha concluso l’Assemblea mettendo in risalto innanzitutto il cammino fatto insieme. “Abbiamo non solo ricordato – ha detto il vescovo – ma sperimentato che la Chiesa sinodale, per essere missionaria, deve restare immersa in Cristo”. Questa è la profezia. Questo è il Cammino sinodale, prima ancora e forse più ancora che un testo scritto. “Un testo, certo, sarà necessario: lo dovremo discutere e votare nella seconda Assemblea sinodale e nella prossima Assemblea generale della Cei; ovviamente non potrà contenere tutti i temi pastorali e sociali ma dovrà tenerli presenti, perché costituiscono l’orizzonte missionario sul quale si deve misurare la riforma delle nostre Chiese”.
Stili e prassi sinodali sono e saranno i frutti più significativi di questo Cammino. Per monsignor Castellucci c’è da rimarcare prima di tutto lo stile dell’ascolto, che dispone all’ascolto degli altri; uno stile che, adattato, potrà connotare il futuro a tutti i livelli: dagli organismi di partecipazione alle riunioni degli operatori pastorali.
In secondo luogo, lo stile del dialogo, per incontrare anche i “mondi” non sempre interagenti con quelli ecclesiali: le diverse povertà materiali, relazionali, spirituali; i mondi delle professioni e del lavoro, come artisti, imprenditori, agricoltori, giornalisti, docenti, operai e così via.
In terzo luogo, lo stile della partecipazione: in non pochi casi, le sintesi delle Chiese locali hanno registrato la riattivazione dei Consigli pastorali parrocchiali, zonali e diocesani, che, dovendo corrispondere alle richieste provenienti dal Cammino sinodale, si sono nuovamente riuniti e in alcuni casi anche formati ex novo.
Insomma, si continua a camminare insieme. Appuntamento alla seconda Assemblea sinodale dal 31 marzo al 4 di aprile, per poi concludere il cammino all’80esima Assemblea generale della Cei nel maggio 2025. Per affidarsi, con coraggio, alle novità dello Spirito.