In Italia meno bambini, più poveri e senza servizi
NEL 2023, SOTTOLINEA LO STUDIO DI SAVE THE CHILDREN, IL NOSTRO PAESE HA CONOSCIUTO UN NUOVO RECORD NEGATIVO PER LA NATALITÀ MENTRE IL 13,4% DELLE BAMBINE E DEI BAMBINI TRA 0 E 3 ANNI È IN POVERTÀ ASSOLUTA E CIRCA 200MILA DI ETÀ COMPRESA TRA 0 E 5 ANNI (8,5% DEL TOTALE) VIVONO IN POVERTÀ ALIMENTARE, OVVERO IN FAMIGLIE CHE NON RIESCONO A GARANTIRE ALMENO UN PASTO PROTEICO OGNI DUE GIORNI
“Un, due, tre…stella. I primi anni di vita”: il XV Atlante dell’Infanzia a rischio in Italia, pubblicato da Save the Children, richiama il nome di un gioco da bambini. Proprio quei bambini che nel nostro Paese nascono sempre meno, sono più poveri e di spazi per giocare ne hanno pochissimi a disposizione.
“L’Italia è apprezzata nel mondo per i suoi asili nido, ma sconta la drammatica assenza di questi servizi proprio nei territori più svantaggiati La Legge di Bilancio 2022 – ha dichiarato Raffaela Milano, direttrice Ricerca di Save the Children – ha fissato una soglia minima di copertura del servizio per ogni Comune entro il 2027. Ma ad oggi vi sono molte incertezze sul raggiungimento dell’obiettivo, soprattutto per i bambini del Sud: sia per la costruzione dei nuovi nidi, che per i costi del loro funzionamento, e non da ultimo per la formazione e la messa in servizio del personale educativo. Il PNRR rappresenta un’occasione storica per abbattere le disuguaglianze territoriali che penalizzano il presente e il futuro dei bambini nei loro primi anni di vita. Per questo motivo, chiediamo alla Commissione bicamerale infanzia di fare chiarezza sul sistema educativo zero-sei in termini di obiettivi e finanziamenti e di indicare una vera e propria road map condivisa, senza retromarce e senza lasciare nessun territorio indietro”.
L’Italia nel 2023 ha conosciuto un nuovo record negativo per la natalità, con meno di 380mila nuovi nati, mentre il 13,4% delle bambine e dei bambini tra 0 e 3 anni è in povertà assoluta e circa 200mila di età compresa tra 0 e 5 anni (8,5% del totale) vivono in povertà alimentare (ovvero in famiglie che non riescono a garantire almeno un pasto proteico ogni due giorni). Il cambiamento climatico, con le temperature sempre più alte in estate ha fatto nascere una nuova povertà, quella energetica: quasi un bambino su dieci (9,7%) della stessa fascia d’età ha sperimentato la povertà energetica, cioè ha vissuto in una casa che non era adeguatamente riscaldata in inverno o refrigerata durante l’estate torrida.
E se l’Italia è apprezzata nel mondo per la qualità degli asili nido, come faceva notare Raffaela Milano, non può esserlo per la “quantità”: meno di un bambino su tre trova posto al nido. E se il PNRR garantirà entro il 2026 l’innalzamento dei servizi educativi al 41,3% (target europeo: 45%), resta l’incognita dei costi di gestione e la mancata compensazione dei divari territoriali. Campania e Sicilia, che attualmente hanno il tasso di copertura più basso in Italia (rispettivamente del 13,2% e del 13,9%), in base alle stime sui progetti in corso, non riuscirebbero a raggiungere neanche il 33%, arrivando la prima al 29,6% e la seconda al 25,6%. Eppure, la Campania e la Sicilia sono la seconda e la terza regione, dopo la Provincia Autonoma di Bolzano, per incidenza dei bambini 0-2 sulla popolazione, e presentano alti tassi di povertà minorile e dispersione scolastica. Sempre tra le regioni del Sud, la Puglia è previsto raggiunga il 38,4% della copertura, mentre la Calabria si dovrebbe attestare al 40,3%.
“Abbiamo voluto dedicare questo XV Atlante dell’Infanzia ai bambini più piccoli, nella consapevolezza che i primi mille giorni di vita sono determinanti per la crescita e lo sviluppo di ciascuno. Troppi genitori oggi in Italia affrontano la nascita di un bambino in solitudine, senza poter contare su adeguate reti di sostegno. Il supporto alla prima infanzia – ha dichiarato Claudio Tesauro, presidente di Save the Children – è un obiettivo da mettere al centro di tutte le scelte della politica: nel campo della salute come in quello dei servizi educativi; nel contrasto alla povertà così come nella tutela dell’ambiente . Con Save the Children siamo impegnati da anni sul territorio al fianco dei genitori e dei loro bambini, in rete con i servizi e le associazioni, e ogni giorno tocchiamo con mano l’importanza di una rete di cura per accompagnare ogni bambino nei suoi primi passi. È necessario salvaguardare e rafforzare questa rete, a partire dai territori più deprivati, con una strategia di lungo periodo, sapendo che quello sulla prima infanzia è l’investimento fondamentale per il presente e per il futuro del nostro Paese”.
Per contrastare, in ottica preventiva, la povertà educativa dei bambini e delle bambine, Save the Children, da oltre dieci anni, è impegnata nel promuovere opportunità di tipo educativo, di accompagnamento ai servizi pubblici e di supporto alla cura e alla genitorialità, attraverso i programmi Fiocchi in Ospedale, Spazio Mamme e Poli Millegiorni. Si tratta di interventi integrati, destinati a futuri e neogenitori, bambine e bambini, con l’intento di ottimizzare l’offerta dei servizi, facilitare l’accesso delle famiglie, soprattutto quelle più vulnerabili, creando legami di scambio e di fiducia reciproca nelle comunità territoriali.