miracoli

AVANTI UN’ALTRA…

Il sovraffollamento delle giornate mondiali di qualcosa

L’OBIETTIVO INIZIALE ERA DI SENSIBILIZZARE GOVERNI E CITTADINI SU ARGOMENTI SPECIFICI COME AD ESEMPIO LA TUTELA AMBIENTALE, DEGLI ESSERI UMANI O IL RICORDO DI EVENTI DRAMMATICI. IL CONTINUO INCREMENTO DELLE GIORNATE NEL CORSO DEGLI ANNI, PERÒ, RISCHIA DI ANNACQUARE IL VERO SIGNIFICATO

Mentre scorrete queste umili note, in qualche parte del mondo e della nostra Italia è in corso la celebrazione per ricordare qualcosa. Che sia la Giornata della Terra (22/4), della Memoria vittime dell’Olocausto (27/1) o dei Diritti umani (10/12) oppure del passero (20/3), dei mancini (13/8, e i destri?) o del gabinetto (11/2), seriose organizzazioni governative e addirittura dell’Onu hanno concesso il loro imprimatur. Tutte celebrazioni che hanno pari dignità. Decise al termine di un iter lungo, tortuoso e laborioso che sovente non conduce al traguardo desiderato. Fino a ora, per esempio, a fronte di decine di migliaia di richieste di riconoscimento avanzate da associazioni, singoli cittadini, ma anche enti pubblici e addirittura Stati, solo poche hanno tagliato vittoriosamente il traguardo. Circa 200 per le mondiali, 160 – o giù di lì – per quelle nazionali (numeri destinati a crescere). Le giornate mondiali o nazionali (ma ci sono anche le settimane, i mesi e gli anni specifici, tanto per non farsi mancare nulla) sono delle ricorrenze che si ripetono annualmente. In ogni nazione o regione vengono organizzati degli eventi: convegni, vacanza scolastica, spettacoli, monumenti illuminati, o sbicchierate varie. Sia essa la giornata della Pace (21/9) o degli Ufo (2/7), tutto va ricordato. Presso l’Onu – che le decide attraverso un voto dell’Assemblea generale (che si occupa pure di pace, diritti umani e così via) – così come presso la presidenza del Consiglio della Repubblica – operano strutture che vagliano le richieste. Ci sono persone – che ricevono, giustamente, un qualcosa per il disturbo – le quali dedicano le loro intelligenze a vagliare le proposte. Non si tratta di buontemponi scelti a caso, sono persone con tanto di curricula corposi atti alla bisogna. Perché per decidere l’istituzione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne (25/11) occorre, ovviamente, una certa preparazione. La stessa (speriamo non maggiore) che occorre per dare degno riconoscimento alla giornata dello snowboard (21/12). Possiamo considerare la maggior parte delle giornate mondiali come delle festività ricorrenti. La stessa cosa può dirsi di quelle nazionali, per le quali esistono una speciale commissione e un calendario presso la presidenza del Consiglio, “Struttura di missione anniversari nazionali ed eventi sportivi nazionali e internazionali”.

Le giornate nascono soprattutto per sensibilizzare governi e cittadini su argomenti specifici che possono riguardare: la tutela ambientale, degli esseri umani, il ricordo di eventi drammatici. Oppure per proteggere un elemento naturale, una singola specie a rischio estinzione, fragili comunità rurali. Ognuna di queste giornate di sensibilizzazione è frutto del lavoro di molte associazioni senza scopo di lucro (Ong, Onlus, eccetera). Le associazioni non possono comunque arrivare da sole all’Onu, devono prima passare da uno degli Stati membri. Un esempio pratico: l’associazione italiana deve presentare domanda al Governo il quale, se riterrà valido e opportuno dedicare la giornata mondiale all’argomento proposto, provvederà a comunicarlo all’Onu.

Tra non molto non ci sarà più spazio in calendario per istituire alcuna giornata e bisognerà ricorrere alle mattinate, ai pomeriggi e alle serate. Basta pensare che in questa legislatura sono già state approvate oltre una trentina di ricorrenze e un’altra cinquantina di proposte sono in arrivo. Occorre dire che la maggior parte delle giornate non ha alcun vincolo contrattuale. Il loro obiettivo resta quello di diffondere il messaggio, ecco perché chiunque è libero di organizzare un evento in occasione di una giornata mondiale a cui tiene particolarmente. Possiamo quindi definire queste ricorrenze come giornate del popolo, in cui ognuno di noi può fare del suo meglio nel diffondere il messaggio della giornata. In quelle ore specifiche si tengono convegni, o manifestazioni, o iniziative di varia natura per ricordare l’oggetto della giornata. Per esempio: il 13 novembre è la Giornata della gentilezza. Forse tutti abbiamo pronunciato almeno un “per favore” o un “grazie”. I telegiornali in quel giorno diedero notizia che nessuno aveva sparato missili, razzi o aveva mitragliato qualcun altro in Ucraina, Gaza e in almeno altri 20 Stati del mondo in cui ci sono altre guerre locali e rivolte. Nessuno ha rapinato o commesso reati sulla faccia della Terra. Furono 24 ore tranquille, al contrario del 28/10, giornata della rabbia.

Ironia a parte, alcune giornate sono importanti perché evidenziano seri problemi sociali o ambientali. Sono altrettanto importanti quando vengono dedicate al ricordo di eventi catastrofici, ricordandoci di non commettere più gli stessi errori del passato. Possono sensibilizzare i governi, le comunità o i singoli individui a compiere scelte più etiche e sostenibili. Tuttavia, a parte alcune davvero universalmente riconosciute, la maggior parte di queste giornate appare fatta apposta per scherzarci sopra. Ci sono giorni in cui le ricorrenze sono addirittura tre: 20/11, dell’Industrializzazione dell’Africa; della Memoria transgender; del Bambino; oppure il 26/6: contro l’abuso e il traffico illecito di stupefacenti; per le vittime di tortura; del cane in ufficio (incredibile, ma vero!). E che dire della giornata nazionale della cultura motociclistica (21/6), del riciclo della carta (18/3), dei figli d’Italia (5/6) e della ristorazione (18/5)? A consultare i siti del Governo o dell’Onu si resta smarriti dinanzi a un affollamento di misteriosi anniversari di cui nessuno sa nulla e che si susseguono, s’intrecciano, facendo perdere credibilità e favorire la dimenticanza. Infatti, se si assegna troppo valore a troppe cose, ne rimane poco per ciò che veramente vale, unisce e affratella. È con tale spirito che si consiglia l’istituzione della giornata di san Paganino, il 27 di ogni mese, tra tutti i giorni dell’anno certamente il più atteso!a