È la perpetuazione sui nostri altari del sacrificio che Gesù ha compiuto sulla croce.
Gesù ha chiesto ai sacerdoti di rinnovare questo sacrificio (fate questo in memoria di me). Con l’imposizione delle mani, lo Spirito Santo discende sui doni eucaristici per renderli Corpo e Sangue di Gesù.
La Messa ha quindi un valore universale. E tuttavia, un sacerdote potrebbe avere una particolare intenzione di preghiera e legarla in modo speciale a Sacrificio che offre. Quando quindi si segna una messa si chiede al sacerdote di rinunciare all’intenzione personale per applicare la propria.
Significa che il sacerdote offre quel Sacrificio per un motivo in particolare. Di fatto si offre il Corpo e il Sangue di Gesù per chiedere ad Dio una speciale grazia. Le nostre preghiere, comprese le Messe celebrate, sono offerte a Dio e vengono messe nelle sue mani. Hanno un valore di impetrazione, non di comando.
Le intenzioni per cui celebrare una messa possono essere le più diverse: per un defunto, ma anche per particolari necessità (di salute, di riuscita nello studio o di un lavoro, di prosperità, di pace, ecc). Se la celebrazione per i defunti è una tra le più meritorie, poiché si offre un Sacrificio per le necessità di chi non è più in condizione di aiutarsi da solo, sono particolarmente meritorie le celebrazione fatte per quelle anime abbandonate, cioè più sole perché magari non hanno chi si ricordi di loro.
Anche se può far piacere sentire il nome di un proprio caro ricordato durante la messa, questo non è però necessario: quel che conta è l’intenzione posta dal sacerdote nel corso della celebrazione.
Poiché, come si è detto, il fedele che segna la messa chiede che venga celebrata per una propria intenzione, l’offerta che normalmente si fa, non costituisce un prezzo (nessuna somma al mondo basterebbe a ricompensare il sacrificio di Gesù!)
Rappresenta piusttosto un modo di partecipare al Sommo Sacrificio col rinunciare a qualcosa, che viene dato in offerta!
- messa singola (una o più messe, ciascuna con una intenzione);
- messe perpetue (per vivi e defunti), in questo caso un sacerdote – ogni giorno – celebrerà la messa in Basilica per l’intenzione indicata;
- messe gregoriane, ovvero la celebrazione della messa per la propria intenzione ogni giorno per 30 giorni (il nome deriva da san Gregorio che, avendo celebrato messe per 30 giorni per l’anima di un confratello da poco defunto, ne ha visto l’animo salire in paradiso).